È nata e cresciuta nei puddock di Formula1 oltre che tra le gare di rally e di moto. Andava dietro al suo papà che produceva componenti per il racing e che aveva il pallino per la tecnologia. E quando, da grande, le è stata data la possibilità di continuare a lavorare nel settore di famiglia ha unito la sua formazione ingegneristica allo sguardo prospettico sul futuro: l’innovazione e l’investimento nell’elettrico.
“Era tutto da fare, era tutto nuovo” racconta Livia Cevolini, amministratore delegato di Energica Motor Company, azienda italiana di moto elettriche, fornitore unico per il triennio 2019-2021 del campionato FIM Enel MotoE World Cup e partner di Agos.
INVESTIMENTI E TECNOLOGIA
Energica è un’azienda che esplora un settore tutto sommato ancora nuovo ma ha già compiuto passi importanti. Quotata in Borsa a Milano, Energica è una realtà ancora di medie dimensioni: un fatturato in continua crescita, che al 2019 contava 3,2 milioni di euro, un portafoglio ordini che nei primi 4 mesi del 2020, nonostante il Covid-19, è risultato pari al 125% di quello di tutto il 2019, 65 dealer sparsi per il mondo.
I prossimi obiettivi sono raddoppiare il fatturato già entro il 2020 e raggiungere il margine lordo positivo entro il 2022. “Siamo una start-up di una nicchia di mercato, quella della mobilità elettrica su due ruote, che sta soffrendo meno di altri settori in questi mesi di pandemia” racconta Cevolini. “Ma siamo pur sempre piccoli e in crescita. La nostra forza oggi è quella di aver appena lanciato una piattaforma tecnologica con prodotti nuovi per i quali non abbiamo concorrenti. È frutto di una strategia accurata e di una chiara determinazione. Dieci anni fa ci davano per pazzi. Oggi forniamo tutti i veicoli elettrici a due ruote della MotoE. In pratica qualsiasi moto vinca una gara, vinciamo anche noi”.
IL NUOVO CLIENTE
Un grande investimento a livello di marketing che consente a Energica di essere sugli schermi di 400 milioni di telespettatori e che procede di pari passo con gli investimenti industriali in innovazione, ricerca e sviluppo.
“Ora stiamo lavorando per accelerare lo sviluppo tecnologico sulle moto da strada” spiega Cevolini. “Perché siamo convinti che l’elettrico sia il settore del futuro anche per le due ruote. Sta cambiando molto il tipo di cliente, segno che siamo in presenza di un lento ma graduale cambiamento di mentalità”.
Rispetto a solo due anni fa, quando la moto elettrica era considerata solo un oggetto per clienti che si presentavano come pionieri, collezionisti, appassionati di tecnologia, oggi la platea si è ampliata. “Abbiamo clienti che sono diventati dei veri e propri followers, che chiedono di acquistare con un finanziamento, che si informano sul trade in. Insomma, clienti che rientrano in una fascia media di reddito e che si avvicinano alla moto elettrica per una scelta specifica legata alla natura stessa del prodotto e dunque all’attenzione per l’ambiente e per il futuro di tutti per il quale sono disposti a spendere qualcosa in più” aggiunge Cevolini.
COSTI-BENEFICI
Esattamente come per il settore auto, infatti, anche nelle due ruote la tecnologia applicata all’elettrico ha costi mediamente più elevati. “Quello che alza il prezzo è il costo superiore delle tecnologie applicate e ancora non soggette a economie di scala proprio per il loro carattere innovativo. E non parliamo solo delle batterie ma anche dei sistemi di sicurezza e di cablaggio” spiega Cevolini.
“Poi però al momento dell’uso, un veicolo elettrico costa molto meno: ha meno componenti a contatti e necessita di meno assistenza e manutenzione. Nell’orizzonte temporale di due anni si ammortizza l’eccesso di spesa, dal terzo anno si inizia a risparmiare. E ormai anche le operazioni di ricarica sono semplici e possibili da tutte le colonnine presenti in città con un’autonomia di 400 chilometri si strade urbane e 250 su strade miste”.
IL FUTURO
E nel futuro la situazione non potrà che migliorare. Lo sviluppo tecnologico sta facendo passi da gigante. “Certo se potessimo anche noi usufruire di bonus come in Olanda dove comprare una moto elettrica significa avere quasi la metà dell’importo coperto dallo Stato sarebbe l’ottimale” chiosa Cevolini. “Ma la mentalità sta cambiando velocemente. E sono sempre di più le persone che preferiscono viaggiare senza sentire rumore e sapendo di non inquinare. Il salto di qualità si farà presto. L’importante è non smettere mai di innovare”.