Se da una parte i consumatori nutrono ancora una sensazione di generale incertezza sebbene desiderino tornare a vivere come prima della pandemia, la fiducia nel futuro da parte di chi guida un’azienda è in netto miglioramento. A partire dal secondo trimestre del 2021, infatti, l’indice di fiducia misurato sui manager è tornato a quota 91 punti dai 65 del primo trimestre del 2020. La media, tra il 2004 e il 2021, è stata di 80,8 punti.
I dati sono contenuti nell’ultimo aggiornamento (primavera 2021) del monitoraggio sui climi di consumo svolto dalla società internazionale di consulenza GFK*.
In particolare, si registra un significativo incremento della propensione agli investimenti aziendali: l’indicatore di propensione (saldo tra aziende che ritengono sia un momento favorevole e aziende che ritengono sia un momento sfavorevole per gli investimenti) tocca nel I trimestre dell’anno quota +48; era +16 un anno fa.
Elevata e in crescita la propensione agli investimenti in digitalizzazione ma anche in sostenibilità e formazione, complice anche il fatto che sempre più manager sono convinti che i consumatori nei prossimi mesi torneranno a spendere.
E lo faranno con una consapevolezza diversa rispetto a solo un anno fa. I dati di Gfk indicano infatti come il 66% degli italiani abbia chiaro che nulla sarà come prima (+10% negli ultimi tre mesi) e si aspetta investimenti da parte delle imprese in molteplici settori: dalla salute alla mobilità, dall’informazione all’alimentazione. Anche perché un italiano su tre ha aumentato i suoi acquisti online dall’inizio della pandemia e i consumatori sono convinti che la digitalizzazione migliorerà ulteriormente la loro vita nei prossimi tre anni.
———-
*GfK Climi Sociali e di consumo: ricerca dialogatore, su un campione rappresentativo della popolazione italiana maggoirenne 4.000 interviste/anno in 4 wave ed un campione di 300 decisori aziendali ad edizione