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Tecnologia e largo consumo: la crescita dell’online

Il lockdown ha costretto gli italiani a rivedere le abitudini di vita. E ad acquistare device per il lavoro, lo studio, il tempo libero. Cresce l'e-commerce

Smart working, didattica a distanza e lockdown. L’adattamento ai nuovi stili di vita dettati dall’epidemia di Coronavirus e dalle conseguenti fasi di lockdown con il distanziamento sociale coatto hanno modificato le abitudini e le modalità di spesa degli europei, compresi gli italiani, che non si sono solo convertiti di più all’uso dell’e-commerce come canale di acquisto, ma hanno anche deciso di comprare dispositivi tecnologici che consentissero di lavorare, studiare e di trascorrere il tempo in casa. Anche a discapito di altri acquisti già programmati.

COSA È CRESCIUTO

I dati di un recente studio di Gfk mostrano come tra il 9 marzo e il 5 aprile nei cinque maggiori mercati europei (Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania e Italia) siano cresciute:

  • del 120% le vendite di monitor;
  • del 68% le vendite di stampanti;
  • del 62% e del 61% le vendite di notebook e tastiere;
  • del 297% le vendite di webcam.

A crescere anche gli acquisti di congelatori: nella sola Gran Bretagna si è registrato un +317% di vendite (+185% in Germania e +44% in Francia).

In Italia l’acquisto di computer portatili è cresciuto del 131% solo nella terza settimana di marzo mentre quello delle stampanti/scanner del 148% e sono state settimane positive per tutto l’insieme di dispositivi per l’intrattenimento in casa a partire dalle console che tra il 9 marzo e il 5 aprile sono cresciute del 65% mentre è del 33% il boom di vendite di pc portatili per il gaming.

ONLINE E OFFLINE

Il risultato è che nei cinque maggiori mercati europei in alcune settimane del periodo preso in considerazione, le vendite sul canale online sono cresciute anche di quasi il 100% a valore.

Un dato sicuramente molto interessante che però non è riuscito a compensare le perdite registrate nello stesso periodo nei negozi fisici: complessivamente il mercato della tecnologia di consumo ha registrato un -14% rispetto allo stesso periodo del 2019.

In Italia il gap è però minore. “La limitazione della mobilità personale ha impattato sull’acquisto di tecnologia nei negozi fisici” ha spiegato Fabrizio Marazzi, lead market insight di Gfk nel corso di un webinar dedicato al tema. “Ma dall’ultima settimana di febbraio alla seconda di marzo la crescita delle vendite online rispetto al 2019 è stata graduale e costante fino a raggiungere il +32,5% nella settimana conclusa il 15 marzo quando ha quasi bilanciato la perdita delle vendite in negozio, pari nella stessa settimana al -41%”.

LE TRE FASI FUTURE

Il dato positivo è da leggere nella maggiore consapevolezza acquisita su tutto il mondo del tech che da strumento “aggiuntivo” ha assunto il valore di “bene di prima necessità, essenziale per soddisfare esigenze basiche di comunicazione, lavoro, apprendimento” ha spiegato Giuseppe Minoia insight advisor di Gfk.

Ora lo scenario che si presenta è quello che ha sintetizzato Norbert Herzog, esperto di GfK per la Tecnologia di consumo.

Herzog descrive tre fasi che i consumatori e i mercati dovranno affrontare durante la crisi del COVID-19:

  • Una prima fase di settimane di panico e incertezza (che ci siamo lasciati alle spalle);
  • Una seconda fase di adattamento in cui, ancora molto in casa, ciascuno cercherà di trarre il meglio dalla sua condizione dedicando più tempo e più cura al cibo, all’intrattenimento e al benessere. Poi, dopo la riapertura dei negozi, i consumatori libereranno la loro domanda inespressa, tornando a comprare quei prodotti di cui hanno rimandato l’acquisto, come i grandi elettrodomestici o gli smartphone;
  • Una terza fase in cui verrà raggiunta una “nuova normalità” caratterizzata da un contesto economico difficile e da budget di consumo più ristretti.

Quello che però Herzog si aspetta è che tutti i servizi digitali (come l’e-commerce, il click&collect e i sistemi di pagamento elettronico) continuino a crescere, per effetto delle nuove abitudini di acquisto sperimentate dai consumatori nelle settimane di lockdown.

E i primi segnali in questa direzione ci sono già. Secondo Netcomm, nei primi tre mesi dell’anno sono aumentati di 2 milioni gli italiani che hanno utilizzato l’e-commerce, il triplo di un anno fa.

Ora bisognerà tenere duro e sperare che la crisi economica non penalizzi troppo il mercato del lavoro e i consumatori.

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