Dopo il lockdown, i problemi del mercato sono ancora in attesa di risposte.
Per osservare bene quanto gli italiani siano propensi ad acquistare una nuova auto, occorre isolare quelle vendite frutto di pressioni dell’offerta, quali rent-a-car e km0.
Emerge che giugno ha espresso una richiesta inferiore del 23% allo stesso mese del 2019, ma che già il primo bimestre, prima del Covid, viaggiava sul -7%.
C’è sicuramente un gap, ma dovuto in buona parte al canale Noleggio a Lungo Termine, dove il sistema dei prolungamenti consente di avere le auto in flotta/fatturazione senza rinnovarle.
La domanda dei privati a -8% è molto meno fiacca di quanto non fosse a inizio anno, col -16%. Anche la domanda di auto usate, al netto delle mini-volture, si conferma più tonica a giugno di quanto non fosse a gennaio e febbraio.
In conclusione, i clienti esitano ad acquistare, non tanto o non solo per l’incertezza economica, ma perché non sanno che prodotto comprare come motore. Troppe comunicazioni contraddittorie su diesel, elettriche e ibride hanno l’effetto di confondere il cliente e allontanarlo dal mercato. È ora che i costruttori chiariscano cosa vogliono vendere oggi e domani, perché quello acquisteranno i loro clienti.