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Arredamento: la ripresa post-lockdown parte dall’innovazione

Federmobili stima un calo del fatturato del 25,8% nel 2020. Ma digitalizzazione, omnicanalità e un’apertura maggiore al credito al consumo possono fare la differenza

È inutile voltare lo sguardo altrove. I numeri snocciolati da Mauro Mamoli, presidente di Federmobili, nel corso del primo webinar dedicato alle prospettive del settore dell’arredamento per il 2020, fotografano una situazione molto chiara: se nel 2019 era stata registrata una crescita del fatturato del 3% rispetto al 2018 (quando si era avuto un +4,4% rispetto al 2017), da un sondaggio svolto su 508 punti vendita di grandi dimensioni (circa mille metri quadrati) risulta che nel primo quadrimestre del 2020 il giro d’affari ha perso in media il 34% rispetto a un anno prima.

Una variazione che entro la fine dell’anno dovrebbe ridursi al -25,8%, segno che “c’è un minimo di fiducia nella ripresa nei mesi a venire” ha spiegato Mamoli aggiungendo che il 72% delle aziende intervistate ha fatto richiesta di cassa integrazione, il 59% di prestiti garantiti e il 64% della sospensione degli adempimenti fiscali.

UNO SGUARDO AL DIGITALE

Pesa molto sulla situazione l’evidenza che l’intero settore, rispetto ad altri comparti produttivi, si trovi qualche passo indietro nell’uso del digitale e dell’omnicanalità come strumento di vendita che, per quanto alternativo nel passato, risulta fondamentale nel presente.

Durante i mesi di lockdown il 7% del campione non ha mantenuto alcun tipo di contatto con i clienti e il 73% lo ha fatto solo con posta elettronica o messaggi. “È necessario fare un salto di qualità perché l’uso del digitale non finirà oggi ma sarà fondamentale anche nel futuro” ha aggiunto Mamoli rilevando che il 46,3% del campione non fa ancora vendite a distanza mentre altri usano siti propri (18,9%), siti dedicati di terzi (11,1%), vendite telefoniche (36,5%).

IL RUOLO DEL CREDITO AL CONSUMO

In questo salto di qualità, lo strumento del credito al consumo può fare la sua parte. Bruno Gallian, direttore della rete partner di Agos, nel suo intervento durante il webinar ha ricordato come inizino ad esserci i segnali di un rimbalzo nelle richieste di finanziamento da parte dei consumatori: in Agos, nella settimana tra il 18 e il 24 maggio, sono state pari al 66% di quelle pre-Covid. Un dato che fa ben sperare, anche se è necessario aspettare ancora qualche settimana per capire se questo trend si consoliderà.

Tuttavia, fino al 2019, solo il 6,9% delle operazioni di acquisto nel settore dell’arredamento sono avvenute utilizzando un prestito finalizzato.

“Crediamo ci siano ampi spazi di crescita soprattutto all’alba di questa nuova fase di difficoltà economica” ha spiegato Gallian “perché in questo mercato i clienti ancora non hanno trovato un’opportunità di dilazione del pagamento come avviene invece in altri settori. Dal lato del consumatore, il credito al consumo può attivare una leva per migliorare l’esperienza di acquisto consentendo la realizzazione di piccoli e grandi sogni allentando la spesa. Allo stesso tempo per il venditore c’è la possibilità di anticipare i flussi di cassa: il finanziamento infatti viene erogato prima che la merce sia consegnata e questo per i punti vendita è uno strumento utile per contenere i rischi di insolvenza del cliente a cui sono esposti”.

QUATTRO PROPOSTE

Proprio per stimolare questo tipo di crescita e attenzione, Agos in questa fase di mercato sta camminando lungo 4 principali direttrici di intervento:

  • Il consolidamento del prodotto Agos Self, una nuova soluzione omnicanale che consente ai clienti di simulare e richiedere in autonomia un finanziamento dal sito del partner completando l’acquisto sul punto vendita;
  • “Vinci con Agos”, un concorso a premi per vincere 1.000 euro dedicato ai clienti che effettueranno un finanziamento presso i rivenditori convenzionati a partire dal 1 giugno;
  • La preparazione di piani di ammortamento con rata agevolata da personalizzare a seconda delle richieste del cliente finale;
  • Specifiche campagne promozionali dedicate ai partner.

L’obiettivo è una ripartenza nel segno della vicinanza. Che non sarà facile ma che può però appoggiarsi a delle leve di sostegno che partono dalla digitalizzazione e dall’omnicanalità.

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