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Arredamento: le tendenze per il 2020

Ibrido, funzionale, sostituibile, efficiente. L’evoluzione del settore alla luce delle nuove esigenze di vita, lavoro e gestione del tempo libero

La parola chiave sembra essere “funzione ibrida”. È verso questa tendenza che si sta muovendo il settore dell’arredamento, almeno stando all’ultima ricerca di Bain & Company presentata alla fine del 2019 e che parla di una contaminazione sempre crescente nelle funzioni tra casa (dove trascorriamo il 40% del tempo), lavoro (altro 40%) e tempo libero (20%).

È così che la necessità principale sembra essere quella di avere spazi nelle abitazioni che siano adatti anche al lavoro (tra home office e smart working) e spazi in ufficio dove poter ricavare anche momenti di pausa e di condivisione, data la crescente attività di co-working.

LA SOSTITUIBILITÀ

Ma non solo. I trend che guardano al 2020 e agli anni a venire, dicono che è il momento di cominciare a pensare all’arredamento anche come a qualcosa di riparabile e facilmente sostituibile, in quanto dev’essere sempre tutto perfettamente funzionante oltre che piacevole all’uso.

Aumenta infatti la percentuale di chi usa un appartamento o una stanza di hotel come alloggio temporaneo per trasferte di lavoro, di chi ha bisogno di spazi fruibili e perfettamente funzionanti per periodi anche brevi di attività. Lo richiedono le nuove esigenze di lavoro che ci vogliono sempre più flessibili e poco stanziali.

DUE FATTORI DEL CAMBIAMENTO

Sono però anche altri i fattori che incidono sulla domanda di arredamento.

  • Il primo è la popolazione sempre più anziana che porta molti a scegliere di vivere in spazi piccoli e in condivisione come i condomini dove la gestione degli ambienti comuni è sempre più importante.
  • Il secondo, che si muove in direzione diversa rispetto al primo, è il gusto del bello che, soprattutto nelle società occidentali, ha preso il sopravvento.

IL VALORE DEL "BRANDED"

È così che il rapporto di Bain sottolinea come su 450 miliardi di valore della produzione del mercato totale dell’arredamento, la fascia “branded” valga 55 miliardi.

Una nicchia dal grande potenziale ancora poco espresso cresciuto del 5% l’anno e che comprende aziende di piccole dimensioni, prevalentemente europee, la cui crescita dipende non solo dalla qualità del prodotto e dalla capacità di saper rispondere alle esigenze del momento, ma anche dalla capacità di fornire l’assistenza, la consulenza e il supporto necessario a completare l’acquisto.

Ecco dunque che anche la rete di retailer del settore deve essere in grado di dotarsi di tecnologia e servizi che abbraccino l’omnicanalità in un percorso di customer engagement in grado di seguire il cliente in tutte le fasi del processo di acquisto.

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