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Mobilità sostenibile: come è cambiata la sensibilità in Europa

Una recente indagine condotta da McKinsey con il WEF mostra come il Covid-19 abbia cambiato il sentire degli europei

Come ha inciso il Covid sul pensiero degli automobilisti? Lo ha misurato uno studio congiunto di McKinsey e World Economic Forum appena pubblicato. Lo studio copre le tre grandi aree: l’Asia (il mercato emergente), l’Europa (quello maturo) e il Nord-America (dove l’auto è di gran lunga più necessaria che altrove). Qui prenderemo in esame solo le evidenze del campione europeo.

CRESCE LA SENSIBILITÀ GREEN

La pandemia ha limitato molto gli spostamenti delle persone, ma quando è stato possibile muoversi è sorto il problema di farlo in sicurezza sotto il profilo sanitario. Come sappiamo, l’attenzione è caduta sul più diffuso strumento di mobilità individuale, l’auto propria, che dunque ha guadagnato punti presso quegli automobilisti che ormai da anni se ne stavano lentamente, ma costantemente, allontanando.

La percentuale di coloro che dichiarano un’opinione positiva verso chi produce le auto è aumentata, dal 17 al 25%. Invece, quella di chi dichiara un’opinione negativa è sì aumentata, ma decisamente meno, dal 15% al 17%.

Andando a misurare poi l’interesse ad acquistare un’auto green, ossia a trazione totalmente o parzialmente elettrica (ibride), si osserva una polarizzazione. Una persona su tre ha dichiarato che il Covid ha indebolito questa intenzione, mentre per il 29% è accaduto il contrario.

Cosa ha determinato questo maggiore interesse? Su cinque rispondenti, due hanno addotto motivazioni di natura economica, legate ai costi di gestione e di rifornimento ovvero a un maggior potere d’acquisto (perché il lockdown è stato anche questo).

Altri due hanno indicato motivazioni ambientali, vuoi per una maggiore sensibilità, vuoi perché hanno notato un miglioramento della qualità dell’aria quando la circolazione è stata bloccata. Uno su cinque ha spiegato il maggior interesse con fattori di comfort, quali la possibilità di ricaricare l’auto a casa e il piacere di guida.
(clicca sui grafici per vedere tutti i risultati)

L'AMBIENTE È IMPORTANTE MA GRATIS

L’indagine ha inoltre indagato se anche la sostenibilità del trasporto merci fosse sul radar ambientalista dei consumatori. Decisamente sì: in 7 su 10 hanno dichiarato che per loro è importante che le merci siano trasportate, nel lungo raggio, con mezzi a energia alternativa. A quel punto, era d’obbligo chiedere se fossero disposti a pagare un prezzo maggiore per quei prodotti ricevuti grazie a un trasporto più sostenibile: la risposta è no per il 60% dei rispondenti. Un quarto sarebbe disposto a un mero 2,5% di sovrapprezzo.

Per tanti, dunque, l’ambiente è importante e gratis.
Tuttavia, non si pensi che gli automobilisti europei guardino solo al loro orticello. Al contrario, hanno ben chiaro che tanti sforzi per avere una mobilità e un trasporto sostenibili non debbano poi essere vanificati dalla produzione e dal ciclo di fine vita. Tra chi è disponibile ad acquistare un veicolo elettrico, il 75% ritiene importante che la sua produzione sia realizzata a basse emissioni e il 71% pensa che sia importante il riciclo del veicolo a fine vita.

In conclusione, l’identikit che si ricava dell’automobilista europeo è di una forte sensibilità ambientale e di un’eguale aspettativa, quasi una pretesa, che questa trovi riscontro in azioni concrete, nell’industria come nel commercio.

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