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Auto: il mercato dell’usato è più stabile del nuovo

Sebbene il 2020 sia un anno di crisi generalizzato, l'analisi dei dati dimostra come nel tempo le oscillazioni in negativo delle vetture usate siano meno ampie rispetto a quelle nuove

Difficile leggere la domanda di auto usate come alternativa a quella di auto nuove, almeno dall’analisi dei due mercati nell’arco dell’ultimo decennio.

Certo, un’anomala pressione sui prezzi del nuovo, come accade in occasione degli incentivi, sposta l’attenzione dei clienti su questo comparto a discapito dell’usato fresco e del km0.

Ma in situazioni come queste, a intervenire come strumento regolatore è l’azione sul prezzo nell’offerta di usato, abbassandolo in modo da restare distanti dal prezzo del nuovo e dunque competitivi.

Ciò che invece si può leggere dal grafico sottostante, nell’andamento comunque simile tra i due segmenti di domanda, è la maggiore oscillazione del nuovo, che risente di più delle congiunture negative ma poi rimbalza anche di più.

L’usato invece mostra una stabilità superiore, con oscillazioni in alto e in basso molto più contenute.
Sicuramente questo aspetto è di grande utilità per la gestione economico-finanziaria di questa linea di business per le concessionarie.


N.B. I dati dell’usato, elaborati dal Centro Studi Fleet&Mobility, sono depurati delle mini-volture e anche dei km0, che altrimenti verrebbero calcolati due volte, visto che sono presenti già nei volumi delle auto nuove.

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