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È il cambiamento la nuova opportunità per il settore dell’arredamento

Riorganizzazione degli spazi e più tecnologia. Così il comparto può ripartire sulla scia delle nuove esigenze di famiglie e lavoratori

Accelerazione. È questo uno dei termini maggiormente utilizzati nelle ultime settimane per indicare la spinta propulsiva innescata dall’epidemia di Covid-19 in molti ambiti imprenditoriali.

Pur nel quadro di un generale rallentamento delle prospettive economiche, alcune delle tendenze in atto anche nei comparti legati all’arredamento, stanno portando a una graduale ma positiva ripresa delle attività con alla base un’accelerazione nell’adattamento alle nuove esigenze dei consumatori.

Ce l’eravamo domandato già prima dell’estate: il primo timido ritorno degli italiani nei negozi di arredamento sarebbe stato confermato nel tempo?

Un recente report di Bva Doxa sui nuovi scenari di mercato nel 2020 è moderatamente ottimista e parte da alcuni quesiti chiave: come cambia il modo di percepire la casa e di viverla? E quali saranno gli impatti di questo cambiamento sui comparti legati al Living?

IL CAMBIAMENTO

Paola Caniglia, a capo della businee unit Retail, spiega come parlare di “casa” non significhi solo parlare di “immobiliare” in senso stretto, ma anche di servizi, elettronica di consumo, arredamento, tutti settori coinvolti in questa fase di cambiamento e che stanno trovando la loro nuova strada e il loro nuovo posizionamento. A partire dalle nuove esigenze di spazi e vita domestica.

“Durante le settimane di lockdown, sono emerse le disfunzionalità di molte case attuali nel reggere l’impatto di uno smart working intensivo (più componenti della famiglia coinvolti contemporaneamente) e presumibilmente perdurante. La pandemia, dunque, non cambierà solo l’organizzazione degli uffici ma richiederà cambiamenti speculari anche nelle case” spiega Caniglia.

IL MERCATO

È quindi possibile ipotizzare che dopo un iniziale momento di paura, il mercato dei servizi e bisogni della casa riprenda sulla scia della necessità non tanto di cambiare o ristrutturare la propria abitazione (che richiede progetti e budget più impegnativi) ma modificare almeno una parte degli arredi per gestire meglio gli spazi in base alle nuove necessità.

Inoltre va tenuto conto anche dell’effetto positivo delle misure fiscali a sostegno delle riqualificazioni (superbonus, eco-bonus, sisma bonus, bonus facciate, bonus verde, bonus mobili ed elettrodomestici) che portano con sé molto spesso un rifacimento degli acquisti, totale o parziale, anche degli arredi.

Tutto questo in uno scenario immobiliare non roseo. Nell’ambito del residenziale infatti da una previsione di incremento delle compravendite per il 2020 si è passati, post Covid, a un’ipotesi di perdita. I dati dell’ufficio studi di Nomisma indicano per quest’anno un crollo del 18% delle compravendite da circa 603 mila a 494 mila. Un trend che continuerà anche nel 2021 per iniziare a riprendersi solo nel 2022, ma all’interno del quale sarà premiato il prodotto nuovo che risponderà ai nuovi criteri dell’abitare che sono emersi dopo il lockdown, a discapito dell’usato.

Tuttavia, i prezzi non subiranno la stessa spinta ribassista soprattutto nelle grandi città. È come se il mercato delle case viva un momento di stand by dovuto a un’emergenza sanitaria che prima o poi potrebbe rientrare.

LE TENDENZE

Partendo da questo scenario, il report Doxa evidenzia i trend in atto nel settore.

  • Sostenibilità, salubrità, efficienza energetica, innovazione tecnologica: diventano oggi obbligatori nelle case.
  • Il desiderio di cambiamenti all’interno della casa si rinforza. Ciò comporta una maggiore volontà di intraprendere ristrutturazioni o migliorie di parti o di elementi della casa, la cui disfunzionalità si è resa evidente nel periodo di lockdown.
  • Lo spazio disponibile per ciascun componente della famiglia diventa il nuovo vero lusso. Voler disporre di case con layout più flessibili e di dimensioni maggiori di quanto si sarebbe ipotizzato qualche tempo fa è una delle richieste emergenti degli italiani.
  • Si è potenziata l’importanza attribuita a terrazzi, giardini, balconi “abitabili” e – in generale – agli spazi esterni alla casa.

LE OPPORTUNITÀ

Quindi per chi opera nel business dell’arredamento saranno due le opportunità da poter cogliere:

  • se cambiare casa presenta maggiori difficoltà, il cambiamento nella funzionalità degli ambienti potrà trovare risposte più veloci in nuovi arredi più flessibili ma anche nell’adeguare spazi come le cucine alle nuove esigenze e abitudini emerse.
  • l’uso massiccio di smartphone o tablet per leggere i giornali online o per effettuare videochiamate di lavoro o familiari, unite alla fruizione delle fiction su schermi TV, darà una spinta a dotarsi o a rinnovare gli apparati tecnologici che si hanno in casa e che entreranno a far parte del proprio patrimonio domestico.

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