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Veicoli elettrici: la sostenibilità migliora con il tempo

Secondo Nef, l’ente di ricerca dell’agenzia di stampa americana Bloomberg, le vetture elettriche inquinerebbero anche il 71% in meno rispetto a quelle tradizionali nel corso dell’intero ciclo di vita. A influenzare il risultato le emissioni nel corso dell’assemblaggio e il mix energetico necessario per la ricarica

I BEV, i veicoli a batteria elettrica, sono davvero meno inquinanti di quelli equipaggiati con motori a combustione interna? Il dibattito è attuale e spesso torna tra gli esperti e anche nell’opinione pubblica.

In un report, che porta la firma di BloombergNEF, l’ente di ricerca specializzato nei settori energia, trasporti, industria, edilizia e agricoltura della prestigiosa agenzia di stampa statunitense, la risposta è estremamente affermativa. BloombergNEF ha deciso di prendere in considerazione cinque mercati strategici: Stati Uniti, Cina, Germania, Regno Unito e Giappone.
In uno qualsiasi di questi Paesi, le emissioni di CO2 nell’intero ciclo di vita (dalla produzione alla dismissione) di un BEV di medie dimensioni prodotto oggi e guidato per 250.000 chilometri sarebbero inferiori almento del 27% e fino al 71% rispetto a quelle dei veicoli ICE equivalenti.

BEV POCO GREEN QUANDO ESCONO DALLA FABBRICA

I veicoli elettrici a batteria nascono con un buon impatto inquinante. Il motivo è legato in particolare al fatto che la produzione del blocco batteria risulta ad alta intensità di emissioni. Ma una volta messe le gomme su strada, i veicoli con motore a combustione interna (ICE) perdono il vantaggio acquisito in fase di assemblaggio e superano rapidamente i BEV in termini di produzione di gas che alterano la nostra atmosfera.

IL PUNTO DI PAREGGIO: COME CAMBIA

BloombergNEF ha cercato di individuare il punto di pareggio oltre il quale un BEV risulta meno inquinante di un veicolo termico. Prendendo in considerazione un automobilista statunitense questa soglia sarebbe raggiunta in circa due anni di guida o 41.000 km.

Differente il discorso se la vettura è guidata sulle strade cinesi. In questo caso il punto di pareggio si raggiungerebbe dopo aver percorso la bellezza di 118.000 km, o dopo circa 10 anni, a causa dell’elevato uso di combustibili fossili usati per la produzione di energia necessaria alla ricarica della vettura.

Facile aspettarsi che con l’aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili il punto di pareggio si avvicinerà sempre di più. Entro un decennio, per il guidatore a stelle e strisce basteranno un anno di guida e 21.000 chilometri, mentre per l’omologo cinese saranno necessari 53.000 chilometri e quattro anni di utilizzo.

PERCHÈ LE EMISSIONI SONO DESTINATE A DIMINUIRE

I miglioramenti al processo di produzione dei veicoli elettrici renderanno dunque i BEV sempre più ecologici. Il riciclo delle batterie potrebbe aiutare a ridurre ancora di più le emissioni del ciclo di vita dei nuovi veicoli elettrici, mentre l’on-shoring o il near-shoring dell’intero processo di produzione delle batterie stesse – incoraggiato per esempio da leggi come l’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti – potrebbe ridurre le emissioni associate al trasporto su scala globale di componentistica strategica. 
Le previsioni sono dunque di una diminuzione graduale dell’impatto ambientale della produzione delle batterie che aiuteranno a rendere ancora più evologie le BEV a livello internazionale.

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