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La vendita di auto elettriche in crescita e la cautela delle case costruttrici

Le immatricolazioni a livello globale sono aumentate del 47% nel 2023 ma gli elevati costi di acquisto spingono spesso gli automobilisti ad assumere un approccio attendista. E i grandi brand, per non erodere i profitti, hanno deciso di rallentare gli investimenti

Mentre tutti i dati di mercato parlano di un aumento delle vendite di vetture elettriche, attuali e future, i grandi produttori, soprattutto occidentali, aggiungono una dose di cautela nella definizione dei budget destinati proprio a questi veicoli. Ma qual è il motivo di questo apparente paradosso?

Come ha sottolineato l’agenzia di stampa Reuters in un suo report, “ciò che è cambiato sono le aspettative sulla rapidità con cui gli acquirenti di auto di fascia media adotteranno i veicoli elettrici e sulla rapidità con cui i costi delle batterie EV scenderanno per consentire alle case automobilistiche di realizzare profitti con veicoli venduti a prezzi accessibili alle famiglie medie”.

VENDITA DI BEV + 47%. MA NON È ANCORA IL MASSIMO

L’agenzia di stampa britannica ha di recente messo in evidenza che nei primi nove mesi del 2023 le vendite di vetture alla spina siano aumentate del 47%. Anche il futuro ha in serbo numeri incoraggianti come ha sottolineato recentemente in una sua analisi anche Bloomberg: l’agenzia di stampa internazionale, infatti, ha fatto sapere che le vendite globali di veicoli elettrici a batteria e ibride plug-in aumenteranno del 21% nel 2024, raggiungendo i 16,7 milioni, di cui il 70% completamente elettrici.

Nonostante ciò, i grandi marchi del Vecchio Continente e degli Usa si tengono cauti. Gli alti tassi di interesse e un mercato meditabondo impongono cautela: il volume degli ordini di veicoli elettrici della Volkswagen, per esempio, è stato pari alla metà di quello dell’anno scorso. Ma non si tratta soltanto di una congiuntura economica negativa. C’è qualcosa di più ed è legato in primo luogo al “sentiment” della clientela, particolarmente attendista. Soprattutto in Germania e in Italia, i consumatori non sono ancora del tutto convinti che i veicoli elettrici siano in grado di soddisfare le loro esigenze di sicurezza, autonomia e prezzo. Inoltre, ritengono che la tecnologia delle batterie farà in breve passi da gigante. Di conseguenza la propria decisione di acquisto è rimandata a data da destinarsi sperando in veicoli con un raggio d’azione maggiore e soprattutto ricaricabili in minor tempo.

AUTO ELETTRICHE: IN EUROPA + 8% nel 2024

E in effetti tornando ai dati snocciolati da Bloomberg si nota che il boom di vendite nel 2024 prossimo interesserà in particolare la Cina: sei auto elettriche o ibride plug-in su dieci vendute a livello globale (quasi dieci milioni di modelli) monteranno una targa della Repubblica popolare cinese.

In Europa, invece, la crescita sarà molto più contenuta: nel 2024 dovrebbero attestarsi intorno ai 3,4 milioni di unità, con un incremento dell’8%. Negli States dovrebbero essere poco meno di 1,9 milioni.

Secondo AutoForecast Solutions in Nord America la produzione di veicoli elettrici a batteria potrebbe aumentare di sei volte fino a quasi 7 milioni di veicoli entro il 2030, ma è un dato che si posiziona ben al di sotto degli obiettivi dell’amministrazione Biden.

E proprio i ritmi più lenti di crescita hanno spinto alcune case automobilistiche a rinnovare la loro strategia industriale: General Motors, per esempio, ha deciso di stoppare la collaborazione con un altro colosso automobilistico, la giapponese Honda, per lo sviluppo di veicoli elettrici a basso costo. Volkswaghen, invece, ha lasciato nel cassetto la realizzazione di una gigafactory per la produzione di batterie.

In più in primavera si voterà alle Europee e non sono pochi coloro i quali spingono per un allentamento delle maglie relative al bando dei motori termici.

AUMENTA LA CONCORRENZA CON LA CINA

Le vendite di vetture a batteria sono strettamente legate alla politica di incentivi varata dai governi nazionali e sia negli Stati Uniti sia in Europa tutto dipenderà dall’esito elettorale. In Italia per il 2024 dovrebbero essere disponibili 930 milioni di euro per dare una maggiore spinta al mercato delle auto poco inquinanti.

Intanto le case automobilistiche occidentali fanno a gara per ridurre i costi di produzione dei veicoli elettrici prima che i rivali cinesi aumentino ulteriormente il loro vantaggio che negli ultimi mesi sembra essersi consolidato: secondo un recente rapporto Jato, società di analisi e trend di mercato del settore automotive con sedi in tutto il mondo, il prezzo medio di un’auto elettrica disponibile in Cina è quasi la metà rispetto ad Europa e Stati Uniti: 31.165 euro contro gli oltre i 60mila in Europa e i 70mila negli Usa.
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NEL VIDEO: FEDERICO RAMPINI E LA CRESCITA DELLA CINA NEL MERCATO BEV

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