Quando non si vendono macchine, nessuno le compra. Non è stata una sorpresa il crollo del mercato a marzo: colpa del Covid. Però, già a gennaio e febbraio i privati avevano mostrato una domanda fiacca, forse per l’incertezza sulla motorizzazione da scegliere, per evitare i blocchi alla circolazione. Le due questioni sono distanti anni luce, per queste settimane di blocco. Ma dopo la tempesta tornerà il sereno.
Tutti usciranno, questo è sicuro. Quanti usciranno per andare a comprare un’auto? Dipenderà dalla sicurezza verso il proprio futuro economico e verso la piena disponibilità della macchina.
L’automobile è un prodotto ricco di fascino, un giocattolo seducente. Ma per giocare il giocattolo non basta, serve la spensieratezza. Senza, uno può benissimo tenersi la macchina che ha, tanto altri sei/dodici mesi può ancora andare.
Ora, tralasciamo chi la tranquillità ce l’avrà, così come quelli che, purtroppo, si troveranno in oggettive difficoltà. Una gran parte dei potenziali clienti potrebbe decidersi, se solo fosse tranquillo sulla sostenibilità del passo che sta per compiere: l’acquisto dell’auto, appunto.
È a questi che andranno indirizzate le promozioni e le offerte, mirate a dare non convenienza ma serenità. C’è differenza.