Salone_nautico
Credit: Salone Nautico 2022

Nautica: record di fatturato per un’eccellenza del Made in Italy

Il Salone Nautico di Genova apre i battenti con dati di Confindustria che stimano un fatturato per il 2022 superiore ai 7 miliardi di euro. Si tratta di un record mai ottenuto prima, pari a una crescita compresa tra il 15 e il 20% che sembra confermata nel 2023. Anche Assonautica in campo per la promozione del turismo e della vacanza in barca.

La nautica in Italia va a gonfie vele e si conferma un settore che non sembra conoscere crisi. Le previsioni dell’intero settore – che comprende la produzione della cantieristica, del comparto della componentistica e degli accessori e quella dei motori marini – indicano una stima di fatturato per il 2022 intorno ai 7 miliardi di euro. Si tratta di un record mai ottenuto prima secondo Confindustria Nautica, pari a una crescita compresa tra il 15 e il 20% rispetto all’anno precedente.

Un’ottima notizia in concomitanza con il 63° Salone Nautico Internazionale di Genova, la vetrina più importante per appassionati, produttori e non solo (come ogni anno sarà presente anche Agos), che impegna la città di Genova dal 21 al 26 settembre.

GUARDA QUI: AGOS AL SALONE NAUTICO NEL 2022

LEADER NELL'EXPORT

A segnare il successo della nostra cantieristica è l’export, a dimostrazione dell’appartenenza a pieno diritto della nautica al miglior Made in Italy, mix di tecnologia e artigianalità che ha decretato il successo della manifattura nazionale nel mondo: nel 2022, infatti, sono stati superati i 3 miliardi di euro di esportazione.

La parte del leone è rappresentata dalle unità di maggiori dimensioni: l’Italia, infatti, è leader globale nella produzione di Superyacht con 593 unità varate nel 2023, 70 in più rispetto al 2022. Un risultato che di fatto mette nero su bianco un altro record, visto che rappresenta il massimo storico di ordini nel Global Order Book e che fa presagire la chiusura di un 2023 almeno in linea con il 2022.

Si tratta di numeri che hanno consentito di staccare di gran lunga i diretti inseguitori, Regno Unito, Taiwan e Turchia. I cantieri di questi tre Paesi, infatti, hanno messo in acqua rispettivamente 126, 108 e 102 scafi. La quota italiana si attesta, come negli ultimi anni, intorno alla metà degli ordini mondiali (49,3%) per questa categoria di unità. 

Segnali ottimi per un 2023 non ancora concluso che dovrebbe mantenersi sugli stessi livelli di competitività del 2022. Secondo Confindustria Nautica, infatti, “nei principali Paesi produttori europei – come Italia, Francia, Polonia, Germania e Paesi Bassi – si registrano trend di stabilità rispetto al primo semestre 2022, che non devono essere intesi come un deterioramento del mercato, quanto come una prosecuzione delle ottime performances precedenti”.

LE PICCOLE BARCHE

La cantieristica italiana non esaurisce la propria eccellenza soltanto nell’ambito delle grandi e grandissime unità, anzi. Secondo i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti il 46,8% delle unità immatricolare nel nostro Paese (anno 2021) ha una lunghezza fino a 10 metri e soltanto lo 0,2% oltre i 24. E poi c’è la massa di unità di piccole e piccolissime dimensioni non immatricolate: si pensi che il parco nautico delle barche provviste di motore ausiliario, raggiunge la cifra di 173.693.

Una conferma del fatto che l’andar per mare, in Italia, non è una prerogativa soltanto dei grandi armatori ma anzi da sempre una passione spesso trasversale rispetto alla categoria sociale di appartenenza.

E infatti, a prescindere dai numeri e dalla stazza delle unità, si nota che negli ultimi anni la diffusione del turismo nautico ha rappresentato un vero e proprio volano di crescita per la cantieristica.

Come conferma Francesco Di Filippo, vicepresidente vicario di Assonautica Italiana “dopo il Covid si è registrata una crescita importante delle vacanze in barca. Per questo motivo il nostro progetto L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto, realizzato in collaborazione con il Ministero del Turismo e le Regioni italiane, assume un valore importante anche dal punto di vista strategico perché per la prima volta la vacanza in barca e il diportista vengono promossi al pari di altri segmenti turistici. Lo sosteniamo da sempre: i porti sono strutture ricettive all’aria aperta e porte di accesso ai territori e in questo modo devono essere trattati, favorendo investimenti che ne aumentino i servizi e la qualità. Questo nuovo approccio agevolerà una corretta programmazione nell’uso delle risorse”.

NON SOLO PORTI, MA UNA NUOVA IDEA DI TURISMO

Programmazione che non passa necessariamente dalla costruzione di nuovi approdi. “Intendiamo realizzare un cambio culturale che contiamo possa essere seguito anche da un passaggio successivo: ovvero l’equiparazione delle rotte nautiche ai cammini e alle piste ciclabili alla scoperta del nostro immenso patrimonio storico, culturale, artistico, naturalistico ed enogastronomico anche dell’entroterra costiero” continua Di Filippo.

Un vantaggio non soltanto per i porti turistici visto “il grande indotto realizzato dal mondo della nautica: quando si acquista una barca, piccola o grande che sia – conclude Di Filippo – ogni euro speso ne genera oltre sette perché a cascata crea occupazione anche nel settore degli accessori, nel rimessaggio, nell’attività di ormeggio o di ristorazione e servizi al diportista”.

RESTA AGGIORNATO SU
TUTTE LE NOVITÀ DI
AGOS PARTNER

linkedin logo