A EICMA il futuro delle due ruote

Mercato in crescita, obiettivo sostenibilità e sicurezza, finanziamenti, futuro. Al convegno di apertura di Eicma, con Ancma, Acem e Agos, tutti i temi caldi del settore

Mercato, passione, sostenibilità, futuro. Il tavolo del convegno “Orizzonti su due ruote – Strategie e tendenze, sicurezza e tecnologia” organizzato da Confindustria-Ancma con ACEM e Agos in apertura di EICMA e moderato da Pier Luigi del Viscovo direttore del Centro studi Fleet and Mobility, ha messo sul tavolo più temi che ruotano intorno al mondo della mobilità urbana su moto e scooter con la presenza di rappresentanti dell’industria e della politica.

I NUMERI DEL MERCATO

Dopo il saluto di Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma, è toccato a Del Viscovo il compito di snocciolare i dati sul settore, indubbiamente positivi.
Sono 7 milioni i mezzi che circolano sulle strade degli italiani (erano 6,5 nel 2013) per un mercato che nei primi nove mesi del 2021 ha registrato 235 mila nuove immatricolazioni (erano 232 mila in tutto il 2020 e 154 mila nel 2013). “A tirare la crescita sono state soprattutto le moto, raddoppiate negli ultimi otto anni” ha spiegato Del Viscovo. “Dopo il crollo registrato nei mesi del lockdown severo del 2020 il recupero è stato evidente e il 2021, rispetto al 2019, sta mostrando tassi di sviluppo che oscillano tra il 15% e 40% a seconda dei mesi, cifre davvero significative”.

Parallelamente è cresciuto anche il mercato del credito: nello stesso periodo il finanziato nelle moto ha segnato un +50%, e negli scooter +22% con un’attenzione particolare soprattutto dei motociclisti di età compresa tra i 40 e i 60 anni (oltre 60%) che acquistano moto di grande cilindrata (il 94% del finanziato moto riguarda modelli da 500 cc in su, mentre per gli scooter l’83% è per modelli fino a 450 cc.).

Aggiunge ottimismo a numeri già positivi anche William Armuzzi, general manager di Honda Italia: “Sull’anno le proiezioni ci mostrano un +16% sul 2019, una crescita che proseguirà. Il comparto delle due ruote sta andando bene e questa ripresa per noi è strutturale, essendo dovuta a due fattori: il ritorno alla mobilità individuale spinta dalla fase storica che stiamo vivendo (e che non tornerà indietro) e un bisogno crescente di gratificazione della fisicità dopo i mesi di chiusura e privazioni che hanno fatto riscoprire la bellezza delle due ruote”.

LA NUOVA MOBILITA' URBANA

“Ci siamo ritrovati con mille paure durante il lockdown ma ora il mercato è ripartito” ha commentato Pier Francesco Caliari, direttore generale Confindustria Ancma. “La pandemia ha dato un nuovo senso alle due ruote e alla mobilità privata. Il futuro ora è una nuova mobilità che deve essere interpretata in modo allargato: le due ruote stanno diventando un attore importante del pendolarismo urbano, dalle moto alle biciclette allo scooter. Per questo il tema della sicurezza è fondamentale e le aziende stanno già lavorando su una tecnologia migliorativa. Ma non basta”, ha continuato Caliari. “Serve un impegno delle istituzioni perché le infrastrutture diventino più sicure: asfalti, segnaletica orizzontale, information technology. A tutto questo deve aggiungersi un giusto comportamento di chi usa le due ruote per andare in strada: ci vuole educazione stradale, conoscenza, cautela e prudenza”.

Antonio Perlot, segretario generale ACEM (associazione dei costruttori europei) non ha dubbi: “Siamo a un crocevia della mobilità. Il Covid ha accelerato un cambiamento già in atto sia da parte del consumatore, sia del legislatore che determina come il prodotto deve essere fatto e come deve circolare. A livello europeo ci sono grandi riflessioni in atto su come rendere sostenibili i trasporti entro il 2030 e poi annullare emissioni inquinanti e incidenti stradali entro il 2050. Ma tutte le parti in causa sono concentrate su questo obiettivo”.

LA SICUREZZA: UNA SFIDA EUROPEA

L’aspetto della sicurezza resta dunque centrale. Ne fa un punto fermo anche Mario Nobile, direttore generale del Ministero dei Trasporti. Dopo aver ricordato come nel 2019 in Italia 3.173 persone siano morte per incidenti stradali di cui 698 motociclisti e 88 ciclomotoristi, ha spiegato come serva un “approccio integrato” che parta da una divulgazione culturale per chi guida il veicolo e si unisca all’offerta di tecnologie adeguate a rendere più sicura la loro vita. Per questo un recente decreto ministeriale ha messo i punti fermi su tre pilastri: lo sviluppo di specifiche funzionali di cui dovrà essere dotata una strada per essere intelligente e per comunicare con i veicoli, una cornice di regolamentazione per la sperimentazione della guida autonoma, la costituzione di un osservatorio che dinamicamente aggiorni le regole per far diventare le strade intelligenti.

Come hanno ricordato l’europarlamentare Patrizia Toia e Federico Vitale, responsabile advocacy internazionale di ANCMA, anche a livello europeo si sta lavorando in questa direzione, guardando allo stesso tempo agli obiettivi di sicurezza e sostenibilità che sono ormai diventati un mantra per tutta l’industria.

LA PASSIONE: IL MOTORE DELL'ACQUISTO

Ma c’è un ulteriore aspetto che non deve essere dimenticato, quando si parla di due ruote. Ed è quello emotivo. I motociclisti sono delle “bestie passionali”, come li ha etichettati l’opinionista Charlie Gnocchi sostenuto da Ferdinando Restelli, direttore di InSella. E questo cambia il tipo di rapporto con il concessionario e con chi deve finanziare l’acquisto del bene. “Il mercato delle moto è un mercato in cui il cliente cerca soluzioni di finanziamento adeguate a un bene che spesso è legato a una sua grande passione” ha infatti spiegato Valerio Papale, direttore Automotive di Agos. “Mentre lo scooter resta uno strumento di commuting urbano che oggi garantisce, oltre al risparmio di tempo per gli spostamenti, un adeguato distanziamento e una maggiore tutela personale, la moto è passione. E questo emerge anche quando si parla con i clienti che cercano un finanziamento per l’acquisto: chiedono un livello qualitativo di interlocuzione molto alto perché andrà a soddisfare non tanto un bisogno ma un desiderio di possedere un bene a cui si collegano aspetti emotivi che alzano il livello di attenzione. E noi in Agos sappiamo come offrirlo”.

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