A settembre le immatricolazioni hanno registrato un balzo in avanti del 10%, ridando una boccata di ossigeno al settore automotive.
Il risultato è ascrivibile agli incentivi messi in campo per sostenere il settore e stimolare la rottamazione di auto vecchie, inquinanti e poco sicure. “I dati sulle immatricolazioni del mese di settembre, finalmente positivi, equivalgono a una cartina di tornasole che conferma l’efficacia della politica degli incentivi come strumento necessario per superare una crisi di mercato straordinaria”, ha commentato Michele Crisci Presidente dell’UNRAE.
Purtroppo, i fondi destinati erano divisi in parti uguali sulle quattro fasce di emissioni di CO2. Ma la domanda dei consumatori è concentrata nella quarta fascia, quella da 91 a 110 gr/km, i cui fondi sono già esauriti, mentre quelli delle altre fasce probabilmente non verranno utilizzati appieno.
Era stato chiesto di spostarli, ma non è stato fatto. “È una scelta che sfiora l’autolesionismo, visto che gli incentivi già varati e presto esauriti non solo hanno ravvivato un mercato in fortissima crisi e salvato posti di lavoro – affermano Unrae e Federauto – ma hanno prodotto un beneficio ambientale palpabile: le emissioni medie di CO2 delle vetture immatricolate sono scese a livelli minimi.”