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Credit: GettyImages

Auto elettriche: nuove tecnologie di ricarica per spingere il settore

Aumentano le sperimentazioni della tecnologia wireless che consente di fare il pieno di energia mentre si guida. Un supporto alla ritrosia del mercato verso le BEV, che registrano ancora una crescita lenta a differenza delle ibride che danno molta più sicurezza agli automobilisti

Ansia da ricarica per l’auto elettrica? La soluzione potrebbe trovarsi a pochi centimetri di distanza dal sedile di guida. Da anni ormai l’azienda israeliana ElectReon sta sviluppando una tecnologia che consente di fare il pieno a una vettura elettrica in tempo reale e in movimento.
 
Certo, il sistema è rivoluzionario e di non facile applicazione. Ma ipotizzabile sui nuovi manti stradali e nel rifacimento di quelli vecchi. Il segreto di questa innovazione risiede, infatti, in un sistema di spire posizionato nella carreggiata appena sotto l’asfalto, ad alta resistenza ma a una profondità tale da consentire la manutenzione del manto stradale senza danneggiare l’infrastruttura. Grazie alla corrente continua la tecnologia DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer) trasferisce l’energia direttamente ai veicoli che non dovranno fermarsi alle colonnine per la ricarica: unico accorgimento è che i mezzi siano equipaggiati con un “ricevitore” ad hoc.

LA SPERIMENTAZIONE ITALIANA

Troppo futuristico? Affatto. Ci sono già diverse sperimentazioni che stanno monitorando il funzionamento di questa tecnologia. In Italia, per esempio, ElectReon ha messo il suo sistema di ricarica wireless a disposizione di un consorzio di soggetti pubblici e privati, di ricerca e industriali che sono ABB, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, Tim, Fiamm Energy Technology, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e Ministero dell’Interno-Polizia Stradale. Nel 2022 è nato così il progetto Arena del Futuro, un chilometro di asfalto sperimentale sulla Brebemi, l’autostrada A35 che collega le tre principali città lombarde, Milano, Brescia e Bergamo. Il tratto stradale si avvale anche della tecnologia 5G che consente un monitoraggio in tempo reale dei flussi di traffico.

GLI ALTRI PROGETTI

Ma la sperimentazione di ElectReon non è limitata all’Italia, bensì coinvolge anche Israele: a Tel Aviv, per esempio, sono stati testati 200 bus elettrici. Il fiore all’occhiello, però, è rappresentato dalla Smartroad Gotland, in Svezia, realizzata nel “lontano” 2019. Lunga 1,6 chilometri questa strada collega l’aeroporto e il centro della città di Visby.
In seguito, sono partite iniziative simili negli USA, nei pressi di Detroit e in Giappone dove la società ha siglato un accordo con Toyota e Denso (azienda specializzata in componentistica) per lavorare su progetti che rendano possibile la ricarica in marcia anche di auto ibride.

LA FATICA DELLE BEV

Una conferma del fatto che uno degli ostacoli maggiori all’elettrificazione di massa sia rappresentato, oltre che dal prezzo, dalla ridotta autonomia e dalla difficoltà di ricarica, viene dagli Stati Uniti: in questo mercato strategico le lunghe distanze stanno al momento limitando la diffusione delle vetture a batteria che infatti hanno registrato una brusca battuta d’arresto nelle vendite. Nei primi tre mesi di quest’anno, secondo Kelley Blue Book (società di valutazione di veicoli e di ricerca automobilistica), sono stati venduti quasi 269.000 veicoli elettrici, con un aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma un calo del 7,3% rispetto all’ultimo trimestre del 2023. Significativo poi lo stop subito da una casa simbolo dell’automotive elettrico, Tesla: il marchio di Elon Musk ha visto “precipitare” la propria quota di mercato dal 62% dell’inizio del 2023 al 51% attuale.

Le elettriche registrano una crescita asfittica anche nel Vecchio Continente, di certo al di sotto delle previsioni dei principali costruttori che hanno investito ingenti capitali scommettendo in un boom delle “vetture alla spina” che ancora non sembra avverarsi: secondo i numeri forniti da Acea, l’associazione europea dei costruttori di veicoli, nel mese di marzo si è registrato un forte calo nelle immatricolazioni delle BEV pari all’11,3%. In diminuzione, di conseguenza, anche la quota di mercato che passa dal 13,9% di marzo 2023 al 13% dello stesso mese di quest’anno.

L’andamento futuro (tutto da verificare) potrebbe essere migliore se migliorassero le tecnologie di ricarica e si abbassassero i costi delle autovetture.
Secondo il recentissimo Global EV Outlook di IEA (International Energy Agency) che analizza il mercato delle vetture elettriche con proiezioni fino al 2035, nel corso di quest’anno si potrebbero vendere nel mondo qualcosa come 17 milioni di vetture elettriche (nel 2023 erano state quasi 14 milioni). Il report mette in evidenza che “margini ristretti, prezzi volatili dei metalli per le batterie, inflazione elevata e graduale eliminazione degli incentivi all’acquisto in alcuni paesi, hanno suscitato preoccupazioni sul ritmo di crescita del settore, ma i dati sulle vendite globali rimangono solidi”.
Entro il 2030, quasi un’auto su tre sulle strade cinesi sarà elettrica, e quasi una su cinque sia negli Stati Uniti sia nell’Unione Europea.

LA VALIDA OPZIONE DELLE IBRIDE

Nel frattempo però, le vetture ibride continuano  a rappresentare una scelta più rassicurante e valida per l’acquirente medio. Restando in Europa è ancora Acea a mettere in evidenza che le ibride elettriche (HEV) a marzo hanno registrato un aumento delle immatricolazioni del 12,6% vendendo 299.426 unità e incrementando la quota di mercato dal 24,4% di marzo 2023 al 29% dello stesso mese del 2024.

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