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Italiani e dealer: una fiducia che non conosce crisi

Il web è usato per raccogliere informazioni ma l'acquisto di un'auto è ancora concluso in un concessionario. I rivenditori pronti a vendere anche servizi legati alla mobilità green e al noleggio

Il mondo della mobilità sta cambiando volto anche se alcuni aspetti sembrano immutabili, almeno in Italia.
È questo il caso della fiducia nei confronti dei concessionari, che continuano a essere il luogo preferito per l’acquisto di auto nuove. Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, cresce la percentuale di utenti che si ritiene soddisfatto dell’esperienza di acquisto in concessionaria (89%, +11% vs 2023).

IL WEB AIUTA MA NON ISPIRA ANCORA ABBASTANZA FIDUCIA

Il 68% dei consumatori che hanno risposto alla survey afferma di aver acquistato la propria auto nuova in una concessionaria autorizzata e il 26% tramite una concessionaria della casa madre/monomarca. Di questo 94% di consumatori complessivi, il 40% afferma di preferire le concessionarie ai canali online. Solo una minoranza del 6% dei rispondenti ha acquistato un’auto sul web.

Questi dati sono confermati anche da altre ricerche come quella di Areté dal titolo Acquisto auto in digitale, l’Italia è pronta? che ha messo in evidenza come sei italiani su dieci preferiscano iniziare e concludere il processo d’acquisto entro le mura di una concessionaria. Il 33% si dice disponibile a configurare online la propria auto, ma a patto di finalizzare l’operazione e di effettuare il pagamento presso il salone del dealer, mentre solo il 7% del campione è già pronto a fare tutto online.

La survey, quindi, ha sottolineato una certa complementarità fra online e offline: del web non ci si fida fino al punto di concludere l’affare con un click nonostante ben 7 italiani su 10 prima di staccare l’assegno cerchino online le informazioni sul veicolo.

DEALER ED EVOLUZIONE DEL MERCATO

I concessionari sono quindi i referenti principali di chi vuole comprare un’auto nuova e anche per questo rappresentano un termometro privilegiato per valutare la direzione in cui il mercato della mobilità si sta muovendo. Tornando ai dati dell’Osservatorio del Polimi, per esempio, i rivenditori concordano sul fatto che in questa fase di transizione verso una mobilità più rispettosa dell’ambiente, a regnare fra i consumatori è soprattutto l’incertezza: in cima ai dubbi compare non a caso la futura fonte di alimentazione (86%) seguita dall’aumento dei prezzi (81%). E sono loro, i concessionari, i professionisti da cui il consumatore cerca risposte. Il loro ruolo è sempre più un ruolo di consulente e di referente per il mercato.

EVOLUZIONE VERSO LA MOBILITY AS A SERVICE

Anche per questo, davanti ai cambiamenti in atto, i dealer sono sempre più consapevoli dei grandi mutamenti che stanno interessando il loro settore e la propria attività. Non a caso alla domanda “Quali ritiene che siano i trend relativi al mercato delle auto connesse e della Smart Mobility più rilevanti per la sua azienda nei prossimi 5 anni?” il 30% dei concessionari che hanno risposto alla survey del Politecnico di Milano ha indicato la mobilità elettrica come la più importante, ad esempio, attraverso l’installazione e la gestione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici nei loro spazi.

La vendita delle vetture, quindi, seppur centrale, non potrà essere l’unico asset sul quale scommettere. “Questo dato, unito ad altri – ci ha spiegato Elisa Vannini, ricercatrice dell’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano – rappresenta un chiaro segnale dell’inizio di un cambiamento del modello di business dei concessionari che probabilmente si trasformeranno in venditori di servizi di mobilità“. Compreso il noleggio, per il 70% dei dealer (+16%), resta uno dei trend più rilevanti nel settore.

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