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Come si è generato valore nel mercato auto nel 2019

Meno km0, più noleggio e i costi del Wltp. Così il valore netto ha raggiunto i 40 miliardi

Nell’anno in cui i volumi si sono leggermente contratti, il valore netto del mercato è aumentato, per più di una causa.

Sicuramente, aver sollevato il piede dai km0 ha ridotto il volume di sconti che negli anni precedenti abbatteva il valore del venduto. Infatti, il canale società, che comprende i concessionari, è calato del 5% in valore a fronte di un 8% in volume.

Poi c’è stata la crescita del canale noleggio, che assorbe auto di valore medio superiore e dunque porta in alto il giro d’affari del mercato.

Ultimo, ma non meno importante, le nuove procedure di omologazione WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure, ovvero il metodo di controllo standardizzato a livello mondiale per il rilevamento dei consumi e delle emissioni di gas di scarico), il cui maggior costo si è in parte riversato sui listini.

Complessivamente, il valore medio netto delle vendite è stato appena sotto i 21.000 euro. La quota delle auto diesel, in valore, è stata del 50% rispetto al 61% di un anno prima. Le vetture a benzina hanno incrementato la quota a valore, dal 27 al 35%, mentre altri due punti sono stati guadagnati dalle ibride, che sono ormai la terza motorizzazione del mercato, con l’8% del valore.

Il gruppo FCA mantiene una quota in valore sopra il 20%, seguito dal gruppo Volkswagen al 17,5% e del gruppo PSA col 13,5%. Volkswagen è il brand con le quote in valore e in volume perfettamente in equilibrio.

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